mercoledì 13 marzo 2013

IL NUCLEO DELLA ISON E’ DIDIMENSIONI PLANETARIE? ( SECONDA PARTE )
 
 
In questa immagine fotografica il premio Nobel Hannes Alfvén è stato colto mentre teneva una lezione incentrata sulla spiegazione del campo elettromagnetico di una cometa, presso l'Università della California nel 1970.



…In questa seconda parte continueremo l’analisi sul diametro del nucleo della Ison, con altre foto molto interessanti.

 
Va ricordato che i corpi cometari di lungo periodo, come la Ison, sono corpi celesti con altissima energia potenziale espressa, soprattutto, da un nucleo eccezionale, con massa e dimensioni  veramente considerevoli.
 
Questa tipologia di corpi cometari presenta un nucleo dalla forma  sferica “perfetta” che evidenzia  una natura piu’ simile a quella di un  protopianeta che ad un nucleo cometario vero e proprio.
 
Per queste loro particolari caratteristiche essi sono chiamati anche corpi cometari “primitivi”; non a caso sono molto ricercati in quanto, da una loro attenta analisi del nucleo, si potrebbe risalire alle prime fasi della formazione del sistema solare.
 
I grandi corpi cometari di lungo periodo, mentre sono in caduta verso il centro del sistema solare per la prima volta, risultano a volte possedere anche delle lune che vengono poi “strappate” dall’attrazione esercitata dalla marea solare,  una volta che la cometa compie il suo perielio attorno al sole. 
 
Un esempio di quanto detto è ben rappresentato dalla cometa Hale Bopp, che perse la sua “compagna”; quest'ultima rimase vincolata definitivamente attorno al sole, una volta ultimato il perielio della cometa.
 
Una testimonianza eccellente di quanto detto è senz'altro ben rappresentata dall'analisi dell'Astronomo Sekanina, il quale dimostro’ che Hale Bopp possedeva un nucleo di 70 Km di diametro, attorno al quale orbitava una compagna / satellite di 30 km di diametro.
 
Riprendendo ora l’analisi delle foto raffiguranti il nucleo della Ison, ne risulta che:
 
 
La foto radar, realizzata dall’Osservatorio Altamira J24, evidenzia molto bene le caratteristiche del nucleo di cui, grazie all’esposizione X-ray, sono bene espresse; infatti il coma risulta essere completamente “trasparente”.
 
 
Il forte ingrandimento della foto radar, visualizza molto bene le proporzioni “protoplanetarie” del nucleo perfettamente sferico.
 
 
- La foto in falsi colori ripresa il 04 - 03 - 2013, dall’Astronomo Alfons Diepvens, evidenzia una dimensione della lunghezza del coma della Ison con un'apertura di 30'' arcsec.
Questo sta ad indicare, facendo una semplice proporzione ottico / metrica, che il nucleo della Ison sta ben 6 volte, all'interno dei 30'' arcsec, ricavandone cosi' un valore d'angolo
di 5'' arcsec, quindi 2.300 Km ( pari all'unità di misura di 1 arcsec ) x 5'' = 11.500 Km.
 

 

Ingrandimento del nucleo ( colori rosso e giallo )e del coma ( colori blu, rosso e carminio ) della Ison.
 

 
- La foto ripresa il 04 - 03 - 2013, dal telescopio dell’Osservatorio di La Canada, evidenzia una

dimensione della lunghezza del coma della Ison con un'apertura di 22'' arcsec.

Questo sta ad indicare, facendo una semplice proporzione ottico / metrica, che il nucleo della Ison

sta ben 5 volte, all'interno dei 22'' arcsec, ricavandone cosi' un valore d'angolo di 4.4'' arcsec, quindi
2.300 Km ( pari all'unità di misura di 1 arcsec ) x 4.4''= 10.120 Km.

 

 
 

Ingrandimento del nucleo ( colori giallo e rosso )e del coma ( colori verde e blu ) della Ison.

 

Concludendo questa brevissima analisi fotografica, sulla stima delle reali dimensioni del nucleo della Ison; il silenzio da parte degli operatori a conoscenza dei fatti è reso ancora piu' imbarazzante in quanto penso che neppure loro, malgrado i calcoli sulle previsioni possibili, possano prevedere come il nucleo della Ison si comporterà, durante la fase di perielio; cioè se resisterà o meno al limite di Roche...date le sue dimensioni veramente eccezzionali.

 

Malgrado cio’ rimango dell’avviso che, come accadde nel 1997 dove i tempi d’orbitazione della cometa Hale Bopp furono ritardati grazie all’effetto "paracadute" della sua coda evitando l’incrocio con il pianeta Terra cosi’,molto verosimilmente, si possa ripetere la stessa situazione anche per la Ison.

 

Sarebbero sufficienti solo pochi giorni di differenza / ritardo per evitare lo sciame di detriti, che la Ison, trascina dietro di sé, qualora il suo nucleo risultasse frantumato a causa del superamento del limite di Roche.

 

Quasi sempre le  stime sulla traiettoria e sulle tempistiche, nel calcolo dell'orbita di un corpo cometario, sono sempre molto difficili da risolvere perché vi concorrono molte variabili tra cui, quella piu’ determinante, l'influenza del vento solare che risulta essere una forza estremamente vincolante, soprattutto nel il tragitto da Marte verso il centro del Sole.

 
Alla prossima,
 
Skywalksurvey

1 commento:

  1. ...A volte la cruda realtà dei fatti supera, di

    gran lunga, la fantasia...

    Skywalksurvey

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.