IL NUCLEO DELLA ISON E’ DIDIMENSIONI PLANETARIE? ( SECONDA PARTE )
In questa immagine fotografica il premio Nobel Hannes Alfvén è stato colto mentre teneva una lezione incentrata sulla spiegazione del campo elettromagnetico di una cometa, presso l'Università della California nel 1970.
…In
questa seconda parte continueremo l’analisi sul diametro del nucleo della Ison,
con altre foto molto interessanti.
Va
ricordato che i corpi cometari di lungo periodo, come la Ison, sono corpi
celesti con altissima energia potenziale espressa, soprattutto, da un nucleo eccezionale,
con massa e dimensioni veramente
considerevoli.
Questa
tipologia di corpi cometari presenta un nucleo dalla forma sferica “perfetta” che evidenzia una natura piu’ simile a quella di un protopianeta che ad un nucleo cometario vero e
proprio.
Per queste loro
particolari caratteristiche essi sono chiamati anche corpi cometari “primitivi”;
non a caso sono molto ricercati in quanto, da una loro attenta analisi del
nucleo, si potrebbe risalire alle prime fasi della formazione del
sistema solare.
I
grandi corpi cometari di lungo periodo, mentre sono in caduta verso il centro del
sistema solare per la prima volta, risultano a volte possedere anche delle lune che
vengono poi “strappate” dall’attrazione esercitata dalla marea solare, una volta che la cometa compie il suo perielio
attorno al sole.
Un
esempio di quanto detto è ben rappresentato dalla cometa Hale Bopp, che perse la sua “compagna”; quest'ultima rimase vincolata definitivamente attorno al sole, una volta ultimato il
perielio della cometa.
Una testimonianza eccellente di quanto detto è senz'altro ben rappresentata dall'analisi dell'Astronomo
Sekanina, il quale dimostro’ che Hale Bopp possedeva un nucleo di 70 Km di diametro, attorno
al quale orbitava una compagna / satellite di 30 km di diametro.
Riprendendo ora l’analisi
delle foto raffiguranti il nucleo della Ison, ne risulta che:
La foto radar, realizzata
dall’Osservatorio Altamira J24, evidenzia molto bene le caratteristiche del
nucleo di cui, grazie all’esposizione X-ray, sono bene espresse; infatti il coma
risulta essere completamente “trasparente”.
Il forte
ingrandimento della foto radar, visualizza molto bene le proporzioni “protoplanetarie” del
nucleo perfettamente sferico.
- La foto in falsi colori ripresa il 04 - 03 - 2013, dall’Astronomo Alfons Diepvens, evidenzia una dimensione della lunghezza del coma della Ison con un'apertura di 30'' arcsec.
Questo sta ad indicare, facendo una semplice proporzione ottico / metrica, che il nucleo della Ison sta ben 6 volte, all'interno dei 30'' arcsec, ricavandone cosi' un valore d'angolo
di 5'' arcsec, quindi 2.300 Km ( pari all'unità di misura di 1 arcsec ) x 5'' = 11.500 Km.
Ingrandimento del
nucleo ( colori rosso e giallo )e del coma ( colori blu, rosso e carminio )
della Ison.
- La
foto ripresa il 04 - 03 - 2013, dal telescopio dell’Osservatorio di La Canada,
evidenzia una
dimensione
della lunghezza del coma della Ison con un'apertura di 22'' arcsec.
Questo
sta ad indicare, facendo una semplice proporzione ottico / metrica, che il
nucleo della Ison
sta ben
5 volte, all'interno dei 22'' arcsec, ricavandone cosi' un valore d'angolo di 4.4''
arcsec, quindi
2.300 Km ( pari all'unità di misura di 1 arcsec ) x 4.4''= 10.120 Km.
Ingrandimento del
nucleo ( colori giallo e rosso )e del coma ( colori verde e blu ) della Ison.
Concludendo questa
brevissima analisi fotografica, sulla stima delle reali dimensioni del nucleo della
Ison; il silenzio da parte degli operatori a conoscenza dei fatti è reso ancora piu' imbarazzante in quanto penso che neppure loro, malgrado i calcoli sulle
previsioni possibili, possano prevedere come il nucleo della Ison si
comporterà, durante la fase di perielio; cioè se resisterà o meno al limite di
Roche...date le sue dimensioni veramente eccezzionali.
Malgrado cio’ rimango
dell’avviso che, come accadde nel 1997 dove i tempi d’orbitazione della cometa
Hale Bopp furono ritardati grazie all’effetto "paracadute" della sua coda evitando
l’incrocio con il pianeta Terra cosi’,molto verosimilmente,
si possa ripetere la stessa situazione anche per la Ison.
Sarebbero sufficienti
solo pochi giorni di differenza / ritardo per evitare lo sciame di detriti,
che la Ison, trascina dietro di sé, qualora il suo nucleo risultasse frantumato a causa del superamento del
limite di Roche.
Quasi sempre le stime sulla traiettoria e sulle tempistiche,
nel calcolo dell'orbita di un corpo cometario, sono sempre molto difficili da risolvere
perché vi concorrono molte variabili tra cui, quella piu’ determinante, l'influenza
del vento solare che risulta essere una forza estremamente vincolante,
soprattutto nel il tragitto da Marte verso il centro del Sole.
...A volte la cruda realtà dei fatti supera, di
RispondiEliminagran lunga, la fantasia...
Skywalksurvey